Gianfranco Moretti: “Il mondo assicurativo deve seguire l’esempio di quello medico e specializzarsi sempre più”

Imboccare la strada giusta è il punto di partenza migliore per arrivare al traguardo nel migliore dei…

Imboccare la strada giusta è il punto di partenza migliore per arrivare al traguardo nel migliore dei modi. Una regola tanto semplice quanto preziosa che vale per chi si si mette in viaggio, ovviamente, ma anche per chi è chiamato a tracciare il percorso della propria carriera professionale. E che per essere sicuro di non sbagliare strada ha una semplice quanto preziosa manovra da fare: seguire le indicazioni che portano alla specializzazione. Una regola d’oro che vale per moltissime professioni, comprese quelle alle quali probabilmente non verrebbe da pensare di primo acchito. Per esempio quella dell’assicuratore. Figura per la quale invece, proprio la specializzazione sarà sempre più determinante. Parola di Gianfranco Moretti, da oltre 30 anni protagonista del mondo assicurativo, che proprio in questa parola vede la svolta decisiva per il futuro di questa professione.

A far crescere le competenze è il lavoro in equipe

Perché, spiega, “esattamente come accade per il medico anche l’assicuratore deve e dovrà avere sempre più competenze specifiche sui diversi argomenti, e così come il medico, dovrà sempre più fare equipe, insieme con colleghi esperti e “specializzati”, per affrontare e risolvere nel migliore dei modi ogni problema”. Teoria che Gianfranco Moretti ha messo in pratica da tempo alla guida dell’Euroconsulting Intermediazioni Assicurative, con sede in via San Lazzaro  59 a Bergamo, grazie a una “squadra” composta da una cinquantina di collaboratori, selezionati proprio per le proprie “competenze specialistiche”, chiamati ogni giorno “a mettere le proprie specializzazioni al servizio della clientela con la consapevolezza che per ogni diversa esigenza possiamo disporre di un diverso esperto che può aiutarlo”.

Quello che per alcuni è un traguardo deve essere per tutti un punto di ripartenza

Un traguardo professionale straordinario che l’Euroconsulting, così come altre importanti realtà del mondo assicurativo e del brokeraggio, hanno raggiunto grazie ad anni di esperienza sul campo e che “per l’intera categoria deve diventare invece un nuovo punto di ripartenza, con sempre quell’indicazione, specializzazione, inserita nel navigatore”. Traguardo che Gianfranco Moretti ha raggiunto, “partendo avvantaggiato”, come confessa seduto alla scrivania del proprio ufficio , “visto che ho avuto l’opportunità come molti altri del resto nel nostro mondo, di poter seguire le orme del padre, ma che oggi molti giovani possono raggiungere approfittando di un altro grande vantaggio: poter contare su corsi di studi universitari mirati sulla materia, pronti a guidare verso l’ esame di Stato da superare, attualmente piuttosto selettivo, per poi potersi iscrivere al Rui, ovvero l’ Albo che da diritto a svolgere la professione, certificando una professionalità che poi va costantemente mantenuta e aggiornata tramite corsi obbligatori annuali”.

Come “assicurarsi” una brillante carriera professionale nel mondo delle polizze

Assicurando – è davvero il caso di dirlo – una carriera professionale capace di regalare grandi soddisfazioni. “A patto, sottolinea sempre Gianfranco Moretti, di avere come requisito fondamentale la competenza che è frutto, e lo sarà sempre più, della specializzazione. Mi rendo conto che il termine competenza è generico e che inoltre al giorno d’oggi la complicazione della materia rende impossibile per un singolo essere ferrato sulla totalità dello scibile assicurativo. Ma è proprio per questo che la strada “maestra” è quindi della specializzazione”. Termine destinato a riscrivere la storia di un “sistema assicurativo” fatto di molte luci ma anche di qualche ombra.

Nel futuro dell’assicurazione c’è un “ruolo sociale” sempre più da protagonista

“Alla voce luce mi viene immediatamente da pensare al ruolo sociale fondamentale che riveste il nostro mondo”, commenta senza bisogno neppure di un istante di tempo per riflettere Gianfranco Moretti. “Senza le dovute protezioni sarebbe il sistema Italia nel suo insieme ad andare in sofferenza. La vera positività è proprio il ruolo “sociale” fotografato da un esempio di questi giorni: la legge che obbliga le aziende italiane a coprirsi dai rischi delle catastrofi naturali. È un obbligo che in gran parte d’Europa già esiste e fa sì che i danni sempre più frequentemente in arrivo siano assicurati dalle compagnie (che a loro volta ripartiscono e riassicurano il rischio a livello mondiale) evitando che i costi , come è avvenuto finora , siano scaricati sulla collettività.

L’Idd aiuterà ad avere una trasparenza sempre più chiara e spegnere possibili comportamenti “oscuri”

E un’altra “luce” che si accende subito dopo nei pensieri dell’imprenditore alla guida di Euroconsulting è quella dell’Idd,  “la direttiva distribuzione dei prodotti assicurativi emanata dall’Europa nata con l’obiettivo di tutelare ulteriormente in materia di trasparenza nei confronti dei consumatori e che pertanto è la benvenuta in un mercato come il nostro che nei decenni passati ha visto anche comportamenti sanzionabili. Anche se è pur vero che alla fine è sempre il professionista la persona che deve essere trasparente, Idd o meno”. Dalle luci alle ombre: “quali sono le realtà che avrebbero bisogno di interventi per essere migliorate nell’ottica di offrire agli assicurati un servizio sempre più “garantito” e trasparente?

Cosa servirebbe a migliorare?  Non offrire un solo prodotto senza alternative

Una buona norma caldeggiata anche dalle rappresentanze di categoria, sarebbe quella di riuscire sempre a ottenere dall’intermediario una pluralità di offerte proprio per evitare che chi lavora solo per un’impresa venga obbligato dalla stessa ad offrire un prodotto senza alternativa”. Una pluralità di offerte che per Gianfranco Moretti ha sempre rappresentato una priorità e che l’assicuratore ha invocato anche recentemente suggerendo una possibile “plurale” soluzione allo “scontro” che da sempre vede coinvolti coloro che sui sentieri di montagna ci vanno a piedi e coloro invece che li percorrono in sella.

C’è sempre un punto d’incontro. Perfino fra chi in montagna va a piedi e chi su due ruote

“Due modi diversi di vivere la montagna e le proprie passioni che possono trovare facilmente un punto d’incontro”, come ha ribadito a giugno, ospite di un convegno sul mototurismo organizzato a Selvino in occasione della Valli Bergamasche Revival, invitando a “usare solo moto elettriche sui sentieri di montagna percorsi, a piedi, da moltissimi escursionisti, e a realizzare pochi “anelli” riservati invece solo a chi i sentieri ama percorrerli in sella con la propria moto. Nelle nostre valli ci sono itinerari per svariate ragioni non utilizzati dagli escursionisti e che potrebbero essere egregiamente mantenuti dagli appassionati motociclisti. Nella Bergamasca se ne discute, mi auguro alle parole seguano i fatti”. Una discussione nata proprio grazie a lui, alla sua “provocazione” (appartenente a quelle intelligenti, capaci non di accendere nuove sterili polemiche ma di indicare reali soluzioni) lanciata mesi fa attraverso una sorta di “polizza” capace di assicurare allo stesso tempo ambientalisti e bikers. Rappresentanti, questi ultimi, di  un mondo da sempre messo troppo frettolosamente e “ideologicamente” sotto accusa anche quando si è dimostrato pronto a un dialogo con i suoi “contestatori”,  grandi assenti, peraltro, fin qui, nel dibattito aperto proprio dopo la proposta di creare circuiti ad hoc per le due ruote. Progetto che invece non sembrano affatto intenzionati a lasciar  cadere i responsabili della Scuderia Norelli della quale Gianfranco Moretti è “associato da sempre”. Affermazione fatta con orgoglio da uno che “ha la moto nel dna” e i motociclisti “sempre presenti nei propri pensieri”. Anche “da assicuratore”, pronto a proporre nuove iniziative. Per esempio in favore dei “motociclisti vintage” per i quali, assicura, “si potrebbe fare, come sempre è possibile in ogni cosa, di più. Per i collezionisti di moto d’epoca ci sono già polizze interessanti ma a mio avviso si potrebbe esentare il contraente dal dover presentare documentazioni pesanti : una volta che il libretto segnala un’età del mezzo superiore diciamo ai 20 anni si dovrebbe dare per scontato che si tratta di moto d’epoca!” Logico, semplice. Come l’idea di usare solo moto elettriche sui sentieri di montagna percorsi, a piedi, da moltissimi escursionisti, e realizzare pochi “anelli” riservati invece solo a chi i sentieri ama percorrerli in sella con la propria moto “tradizionale” evitando gli “scontri” che durano da decenni fra chi i sentieri ama percorrerli in sella e chi rigorosamente a piedi…. Logico come puntare sulla specializzazione per “assicurare” al mondo assicurativo un futuro sempre più professionale. Da assicuratori “primari”. Nel senso di essenziali, fondamentali, prioritari. E di  superspecializzati come i migliori medici. Destinati a diventare primari….

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