Giulio Gambarini, il “Norellista da sempre” orgoglioso di continuare a tenere alta la bandiera giallonera
Ci sono parole che possono assumere significati completamente diversi tra loro: una bandiera, per esempio, può essere…
Ci sono parole che possono assumere significati completamente diversi tra loro: una bandiera, per esempio, può essere un drappo di stoffa simbolo di una nazione, ma anche una persone che, nello sport, è stata capace di rappresentare simbolicamente l’identità di una squadra, soprattutto se di quella squadra ha sempre fatto parte, senza mai cambiarla. Senza mai cambiare bandiera, appunto. Cosa di cui va fiero Giulio Gambarini, pilota d’enduro della scuderia Norelli che invitato dagli amici della storica associazione a raccontare un suo nuovo successo nel campionato francese enduro d’epoca non ha ha avuto dubbi nello scegliere le prime parole con cui iniziare: “Io sono pilota Norelli da sempre, prima nell’enduro e poi nell’enduro d’epoca”. A sottolineare la propria appartenenza alla squadra giallonera con la quale, aggiunge Giulio Gambarini, “ ho vinto nella mia carriera motociclistica due campionati europei, tre campionati italiani, un campionato regionale e cinque campionati italiani a squadre”. Un palmares, non certo da tutti, che il pilota bergamasco “da sempre norellista” sembra intenzionato a impreziosire ulteriormente, continuando a salire in sella pronto a figurare spesso ai primi posti al traguardo. Cosa che ha fatto anche nel 2024, stagione in cui oltre a partecipare a qualche gara in Italia è stato grande protagonista nel campionato francese d’Enduro d’epoca – “roba tosta”, come sottolinea il presidente della Norelli, Valter Giupponi, – vincendo con una prova di anticipo la categoria C6b, riservata a moto di 80cc costruite tra il 1986 ed il 1994, con una Kawasaki KX80 del 1992 preparata da Marco Moioli, ex meccanico di punta della Polini ai tempi d’oro della regolarità. Un campionato al quale Giulio Gambarini ha partecipato correndo, ovviamente, con i colori della Norelli “abbinati” a quelli di un motoclub francese, come previsto dalla Federazione motociclistica dei “galletti” che richiede l’affiliazione anche a un motoclub d’oltralpe, con il pilota bergamasco “gentilmente accolto dal Club Moto della Police Nationale di Parigi”, come ha concluso la sua “mini cronaca” Giulio Gambarini, non senza un’annotazione finale: “ Il Campionato francese di Enduro d’epoca che si disputa lungo nove gare ed è cominciato il 13 aprile in Bretagna per concludersi il 13 ottobre in Nuova Aquitania, propone gare tutte molto lunghe (sempre sopra i 180 chilometri) e impegnative, in quanto condividono i percorsi con gare di moto da enduro moderne”. Difficoltà che lui ogni volta sa affrontare al meglio, come ha dimostrato nella sua ultima gara che l’ha visto salire ancora una volta sul gradino più alto del podio”. Come accade spesso, in carriera, alle bandiere di una squadra…