Mtb Stezzano, pedalare in salita è una passione che fa conoscere una montagna di nuovi amici. Parola del “Tarta”
“Pedaliamo per passione, non per competizione”. E’ stato questo, fin dall’inizio, il motto del gruppo di amici…
“Pedaliamo per passione, non per competizione”. E’ stato questo, fin dall’inizio, il motto del gruppo di amici uniti dalla passione per la bicicletta da montagna che nel 2010 hanno iniziato a incontrarsi in un forum web dando vita al progetto Mtb Stezzano. Un progetto cresciuto in fretta “proprio grazie a quel forum, ora non più attivo perché gli strumenti di comunicazione sono cambiati nel tempo”, come sottolinea Tiberio Magni, uno dei soci fondatori, invitato da bergamoduepuntozero.it a ripercorrere le “tappe” di crescita di quell’iniziativa destinata a guidare negli anni numerosi appassionati bergamaschi a scoprire affascinanti percorsi anche fuori provincia, così come molti amanti della mountain bike residenti in altre zone d’Italia a scoprire il territorio bergamasco, la sua straordinaria offerta turistica. “Quel forum ha aiutato parecchi nuovi amici a partecipare a escursioni, diffondendo informazioni su date e orari dei ritrovi, ma anche sulla difficoltà della cicloescursione proposta”, esordisce Tiberio Magni salendo in sella, per l’occasione, a una “bicicletta del tempo” capace di riportarlo nel passato quando “l’utilizzo della bici da montagna iniziava a diffondersi, con molte persone desiderose di provarla ma allo stesso tempo bisognose di essere guidate, di comprendere come, dove e quando mettersi in sella….”. Domande alle quali trovare facilmente una risposta proprio grazie al forum capace di “raccogliere quasi mille iscritti: persone che prese dalla curiosità, decidevano di partire per Bergamo anche da province e regioni lontane, o che ci invitavano a condividere con loro ciclo escursioni in diverse zone d’Italia, pedalando in sicurezza lungo percorsi a noi sconosciuti”. Esperienze bellissime, così come del resto quelle che hanno visto gli amici dell’Mtb Stezzano organizzare anche alcuni raduni. Appuntamenti che hanno permesso, a sempre più partecipanti ai forum di incontrarsi e conoscersi di persona, grazie in particolare a cinque appuntamenti organizzati fra il 2014 e il 2019 “che hanno riscosso parecchio successo, con una buonissima partecipazione”, come sottolinea Tiberio Magni. “Con una crescita spontanea così’ come naturale è stata l’evoluzione che non ha visto solo mutare la tecnologia, con facebook e whatsapp che hanno sostituito il forum, ma che ha anche portato alla nascita di differenti gruppi, con diverse esigenze. Un esempio? Il gruppo che preferisce salire in sella il sabato mattina e quello che invece opta per il sabato pomeriggio; quelli della domenica, quelli dei pensionati che invece, avendo tempo libero, amano pedalare durante la settimana. O, ancora, il gruppo dell’Isola bergamasca, che predilige pedalare nel suo territorio vicino a casa. Tutto il contrario di chi, invece, ama tenere regolarmente contatti con tanti biker di altre regioni, soprattutto nel Veneto e in Trentino, chiedendo puntualmente il loro appoggio quando si decide di percorrere i loro territori, salendo, come avvenuto in più occasioni, il Monte Grappa, il Pasubio, il Vajont, percorrendo la Val Codera e la Val Chiavenna. Ma con “puntate” anche in Piemonte sui monti di Domodossola, in Liguria lungo i percorsi di Finale Ligure. Come dicevo: tante persone che condividono la stessa passione ma con esigenze di vita differenti”. Persone protagoniste di tante “storie” fra cui una particolarmente bella, anche se destinata nei mesi successivi, ad avere un prologo tristissimo. Una storia “datata” novembre del 2023 quando”, prosegue Tiberio Magni, “ci siamo ritrovati in una quarantina di amici a un raduno, pedalando sul Monte Farno, in Valle Seriana: uomini e donne, dai “tradizionalisti” con la classica bicicletta spinta dalla sola energia dei muscoli ad altri in sella a modelli a pedalata assistita. Fra di noi c’era anche “Ciurla” (ognuno nel forum si contraddistingue con un suo nomignolo, fra di noi ci chiamiamo ancora con quel soprannome, io sono il “Tarta” diminutivo di tartaruga, e questo sta a dimostrare la mia velocità pedalatoria) pronto come sempre ad animare quella “reunion” entrata di diritto nell’album dei ricordi più belli di molti partecipanti”. Amici della “grande famiglia” dell’Mtb Stezzano chiamati però pochi mesi più tardi, nel maggio 2025, a fare i conti con una notizia di quelle che invece non si vorrebbe mai ricevere e ricordare: “Ciurla, in trasferta in Germania al seguito dell’Atalanta, non aveva voluto separarsi dalla sua immancabile compagna a pedali, ma nell’avventurarsi lungo i sentieri, causa un malore, ha perso la vita. Sono passati diversi mesi ormai, ma è ancora difficile, per me e per moltissimi altri amici, raccontare le emozioni vissute durante l’incontro che diversi soci dell’Mtb Stezzano hanno avuto con i suoi familiari”. Emozioni destinate a riemergere fortissime quando, “per lasciare un ricordo particolare del gruppo, è stata realizzata una targa consegnata alla famiglia che per ringraziare ha poi voluto fare una donazione a favore di Nepios, durante la pedalata di Babbo Natale del 2024, evento che il nostro gruppo organizza a scopo benefico in collaborazione con Aribi”. Un evento divenuto ormai un classico, con altri progetti invece da “costruire”: primo fra tutti una nuova “reunion” intitolata proprio al “Ciurla”, con Tiberio Magni sicuro che “non servirà neppure fare chissà cosa per veder arrivare numerosissimi i partecipanti, viste le richieste che ci sono arrivate invitandoci a realizzare proprio per chiedere di pensare a un evento intitolato proprio a lui”. Con tanti amici immediatamente disponibili per mettersi al lavoro da subito, per organizzarlo, spinti da un unico comun denominatore che da sempre unisce gli amici dell’Mtb Stezzano: “la passione, la condivisione, e le tante cose scoperte insieme nel tempo, sempre positive, sempre capaci di far crescere ognuno”. Grazie anche a un altro “collante”: “la fatica, che ci rende tutti uguali mentre pedaliamo, magari per raggiungere il Sacrario del Monte Grappa e la zona di guerra al Rifugio Papa del Monte Pasubio, dove ho visto le lacrime sul viso di alcuni di noi. Con il traguardo che è unico per tutti, con tutti che devono passare da quella parte e non ci sono escamotage”. Elementi capaci davvero di unire e far crescere insieme. Perfino un gruppo di amici che in sella sembrano capaci di viaggiare, pedalando, nel passato. Come testimonia la frase che amano ripetere a chi domanda loro perché lo fanno: “lasciate giocare i bambini”. Altro “motto storico dell’Mtb Stezzano”. Pronunciato”, conclude Tiberio Magni (o meglio, il “Tarta” visto che quasi nessuno, compresa la moglie, lo chiama con il nome di battesimo) da “bambini” che hanno quasi tutti più di 40 45 anni…”.