Fausto Oldrati, per acquistare o riparare la moto chi può consigliare meglio di un pilota preparatore?
Negli ampi saloni della concessionaria di via Kennedy 25 a Pedrengo, uno dei principali approdi per i…
Negli ampi saloni della concessionaria di via Kennedy 25 a Pedrengo, uno dei principali approdi per i motociclisti alla ricerca di una nuova moto (anche usata) o più semplicemente di far rimettere a nuovo la propria assolutamente certi di poter contare sui migliori meccanici e carrozzieri, è difficile staccare lo sguardo dai luccicanti telai di moto e scooter che fanno bella mostra: due ruote “firmate” Moto Guzzi, Aprilia, Gilera che fanno già sognare fantastici viaggi in mezzo alla natura oltre ad agili spostamenti nel traffico delle città. Ma è in uno spazio decisamente più piccolo, nel seminterrato al quale si accede con un montacarichi che Fausto Oldrati, titolare della concessionaria che porta il suo nome, famoso fra gli appassionati di enduro di tutta Italia, custodisce i suoi tesori più preziosi: come alcuni rarissimi esemplari di “Vespa”; come alcune delle “due ruote” sulle quali ha gareggiato e vinto, dalle prime moto Gori , a una Honda 150 4 tempi, fino a un Ktm 85 che fanno parte della sua “collezione privata”, in cui spicca un altro “pezzo d’autore: lo scooter che Casey Stoner usava per spostarsi nei paddock ai tempi in cui in sella a una Ducati semplicemente inguidabile per chiunque altro stravinceva i gran premi. Un piccolo museo nel quale Fausto Oldrati ama “guidare” i clienti più appassionati, ma nel quale spesso si avventura da solo compiendo un viaggio a ritroso nel tempo, attraverso la sua vita e la sua storia scritta, per moltissimi capitoli, in in sella, o in officina, a preparare le moto e ripararle, in concessionaria, a venderle. Due ruote: la sua più grande passione che all’età di 72 anni compiuti lo ha visto salire in sella ancora al suo Ktm 85 per lanciarsi un un percorso sterrato con il gas aperto a manetta ma senza riuscire, in un passaggio particolarmente impegnativo , a controllare la potente compagna di divertimento. Una corsa finita all’ospedale, con una diagnosi da far tremare le gambe (il rischio di non poterle più usare per camminare) e un intervento in sala operatoria per fortuna riuscito perfettamente che l’ha invece rimesso perfettamente in piedi. Ma senza più usarli per cambiare le marce. Perché da quel momento Fausto Oldrati con le corse ha smesso, perchè, confessa, “mia moglie sarebbe davvero stata pronta a chiedere il divorzio”. E per spegnere sul nascere il desiderio di rimettersi in sella, che a volte riaffiora prepotente, a discapito di un’età non più esattamente da teen ager, gli basta scorrere nella fotogallery sul telefonino e andare a rivedere gli scatti fatti in ospedale, con la schiena “incisa” da una cicatrice infinita che gli fa ricordare le parole dei chirurghi prima dell’intervento: “non possiamo assicurarle che tornerà a camminare”. Fotografie che Fausto Oldrati a volte mostra anche a giovani clienti, magari figli di amici, per ricordare sempre che la moto è una passione straordinaria ma che può anche essere estremamente pericolosa e che quindi va coltivata sempre “con la testa ben piantata sulle spalle. Perchè per farsi male basta un istante”. Perfino a uno che le moto le ha sempre sapute domare come lui, che in sella ci è salito a 10 anni, per fare le prime garette a 15 anni. “Una passione nata nell’officina di un cugino, Enrico”, racconta Fausto Oldrati, che in quella mi nuscola “clinica per le moto” di famiglia ha scoperto i primi segreti della meccanica, imparando talmente bene da diventare uno dei migliori piloti preparatori. Scelto dalla Gilera per elaborare la “98 da competizione, la sua “prima vera moto” dopo quelle, preparate artigianalmente, per affrontare i primissimi percorsi. “Come l’attesissima gara di Sorisole”. Un piccolo evento sportivo che agli occhi di un ragazzino alle prime armi appariva però come un sogno. Così come un sogno, diventato una fantastica realtà, gli è sembrato la vittoria nel 1974 nella Valli Bergamasche, la “corsa leggenda” dell0enduro, conquistata su un Gilera 75. “Il ricordo probabilmente più bello della mia carriera agonistica”, ricorda oggi , senza dimenticare un altro capitolo della sua “storia” alle Valli Bergamasche: la prima volta, nel 1968. “Arrivato al traguardo ero talmente distrutto non ero in grado di scendere dalla moto. Hanno dovuto sollevarmi di peso e mettermi a mollo in una vasca d’acqua caldissima per “sciogliermi””. Immagini che emergono da un album dei ricordi insieme a quella di una “svolta decisiva” della sua vita: la decisione di lasciare il primo lavoro intrapreso, nel mondo dell’editoria, come caporeparto dell’area legatoria all’Istituto italiano Arti Grafiche, per dedicarsi all’agonismo. “Lavoravo e correvo, con la corsa che diventava sempre più un secondo lavoro visto che ero stato scelto come pilota ufficiale dal 1971 al 1974 della Gilera”. Apprezzato come pilota, ancor di più come sviluppatore . A conferma che il suo vero mondo era quello dei motori, che nel 1975 ha definitivamente scelto, lasciando gli stanzoni dove i libri rfeschi di stampa venivano rilegati per aprire la sua prima officina, in via Suardi a Bergamo. “Concessionaria della moto Gori, fabbrica Toscana”, prosegue Fausto Oldrati, ripercorrendo con la memoria il percorso della sua vita che nel 1995 ha fatto segnare un’altra importantissima svolta: l’apertura della nuova concessionaria a Pedrengo, cresciuta fino a diventare una delle tre più importanti concessionarie Piaggio in Italia, con 21 dipendenti , divisi fra la sede bergamasca e la seconda, a Milano, capace di vendere oltre 2000 mezzi l’anno offrendo servizio ricambi, accessori, assistenza”. Un triplo salto mortale in avanti rispetto agli inizi dell’attività quando , finita la “carriera” agonistica, aveva ha deciso di intraprendere quella “commerciale”, producendo in piccola serie dei kit di trasformazione con testa, cilindro e pistone completo di fasce e spinotto: “”Modificando le moto o, come si diceva allora, truccandole” riassume oggi sorridendo Fausto Oldrati, la cui velocità di pensiero unita a quella fisica ( che non mostra traccia dello spaventoso incidente testimoniato dalle immagini sul cellulare) fanno credere a stento che l’anno di nascita sia davvero il 1946. “E invece è così”, conferma sempre sorridendo, “una generazione cresciuta nel mito di Tullio Masserini, uno straordinario esempio di intelligenza agonistica, uno capace di fare sempre la scelta giusta. Un maestro per moltissimi piloti non solo bergamaschi”. Così come un “maestro” lo è stato anche Fulvio Oldrati, per esempio per un “allievo che ho sempre stimato tantissimo, Gino Perego, che poi ha superato l’insegnante visto che mi ha “bastonato” in moltissime gare. Uno dei piloti che ho ammirato di più, capace di trovarsi perfettamente a sua agio con moto di cilindrata 50, 75, 100 e 125”. Cosa che non riesce ai più, compresi i clienti della concessionaria ai quali Fausto Oldrati dispensa sempre i migliori consigli sulla due ruote” da scegliere. Sempre con un occhio puntato sulle novità tecnologiche “in continua evoluzione, al punto che, per quanto riguarda il fuoristrada, ogni anno la moto andrebbe sostituita visto che nello spazio di pochi mesi dalle catene di montaggio escono mezzi ogni volta migliorati davvero moltissimo. Il fuoristrada oggi rappresenta però una nicchia del mercato che vede primeggiare la vendita del nuovo anche se con ottime performance dell’usato, soprattutto se di qualità, soprattuto se garantito”. Come quello proposto nella concessionaria alle porte di Bergamo dove i clienti possono trovare anche abbigliamento e accessori. Che, conclude Fausto Oldrati, “rappresentano una voce importantissima nella vita di un motociclista. Perchè salire in sella con il giusto abbigliamento, con le giuste protezioni, dal casco agli stivali, dalle tute ai guanti, e non mafgari, d’estate con il caldo in bermuda e tshirt, è importantissimo. Soprattutto in caso d’incidenti , la maggior parte dei quali è purtroppo causata dallo scarso rispetto per i motociclisti, senza che sulle strade ci siano controlli adeguati, pattuglie e posti di blocco che facciano passare la voglia a molti di comportarsi a volte da veri delinquenti stradali. Ma questo è un argomento sul quale potremmo parlare all’infinito senza arrivare a nulla finchè ci guida il Paese non dimostrerà davvero di voler creare sicurezza sulle strade. Cosa fare nell’attesa? L”unica via da seguire è guidare sempre con la massima attenzione e concentrazione, scegliendo il mezzo più adatto e curandone sempre la manutenzione e, dunque, la sicurezza”. E ascoltando sempre i consigli di chi le moto le ha sapute guidare come pochi altri. Come Fausto Oldrati, che nella concessionaria di Pedrengo, fra una visita in officina (dove il suo “caporeparto” insegna il mestiere ai più giovani forte di un’esperienza di 42 anni d’attività) un salto in ufficio a salutare un cliente particolare, “uno straordinario medico che è stato ed è ancora oggi un ottimo pilota”, non nega mai un ottimo consiglio. Offerto con un sorriso stampato sul volto che mette di buonumore solo a guardarlo e che gli toglie almeno una quindicina d’anni da quelli segnati sulla carta d’identità. Andare in moto è un elisir di giovinezza?